Si chiude con un bilancio straordinario la terza edizione di “Meet-In Piediluco”, rassegna turistico-culturale organizzata dal Circolo Canottieri Piediluco con il sostegno della Fondazione CARIT che da aprile a novembre ha trasformato il lago umbro in uno dei principali hub del canottaggio italiano e internazionale.
Sei mesi di sport, inclusione e territorio
Da aprile a novembre, sei grandi appuntamenti hanno portato a Piediluco atleti, tecnici, famiglie e appassionati da tutta Italia e da diversi Paesi stranieri. Il Camp Travel Row con la delegazione britannica, il raduno dei circoli umbri, il workshop dedicato alla terza età, la 39ª edizione del Memorial Paolo D’Aloja, il campus paralimpico e il Memorial Francesco Nobili hanno composto un mosaico di eventi capace di coniugare alto livello agonistico, inclusione sociale e valorizzazione territoriale. I numeri confermano la crescita della manifestazione: oltre 150 atleti internazionali al solo Memorial D’Aloja, decine di giovani coinvolti nei progetti regionali, partecipazione significativa al campus paralimpico e al workshop over 65. Le presenze complessive sulle rive del lago, tra atleti, accompagnatori e visitatori, hanno superato le aspettative, consolidando Piediluco come destinazione di riferimento per il canottaggio.
Internazionalizzazione e nuove alleanze
“Quest’anno abbiamo fatto un salto qualitativo importante”, afferma con soddisfazione Fabio Paparelli, Presidente del Circolo Canottieri Piediluco. “La collaborazione con Travel Row e l’ingresso nel consiglio direttivo di Riccardo Dei Rossi hanno permesso di aprire canali di cooperazione internazionale impensabili fino a pochi anni fa. Il Camp con i canottieri britannici è stato solo l’inizio: abbiamo già accordi per portare a Piediluco squadre da altri paesi europei nel 2026”. L’internazionalizzazione non ha fatto dimenticare le radici territoriali del progetto. Il raduno dei tre circoli umbri e le iniziative dedicate ai giovani atleti regionali hanno dimostrato l’impegno del CCP per lo sviluppo del movimento locale, mentre il workshop dedicato alla terza età e il campus paralimpico hanno portato in acqua persone che normalmente restano ai margini della pratica sportiva.
Sostenibilità e impatto territoriale
Meet-In Piediluco 2025 ha confermato la sua vocazione alla sostenibilità ambientale. Il Memorial D’Aloja ha ottenuto uno speciale riconoscimento dal CONI e dal Ministero dell’Ambiente per le pratiche ecosostenibili adottate, mentre la precedente collaborazione con Legambiente Umbria ha permesso di sensibilizzare atleti e pubblico sulle tematiche ambientali. “Ogni evento di Meet-In Piediluco è pensato per avere il minor impatto possibile sull’ecosistema lacustre”, spiega Paparelli. “Utilizziamo borracce riutilizzabili, promuoviamo la raccolta differenziata, educhiamo i partecipanti al rispetto dell’ambiente. Lo sport deve essere un veicolo di valori positivi, e la sostenibilità è uno di questi”.
L’impatto economico sul territorio è stato significativo. Atleti e accompagnatori hanno soggiornato per diversi giorni nelle strutture ricettive di Piediluco, Terni e della Valnerina, scoprendo le bellezze paesaggistiche, enogastronomiche e culturali dell’area. Il canottaggio si conferma così non solo come sport, ma come volano di sviluppo turistico ed economico.
Un progetto di comunità
Il successo di Meet-In Piediluco 2025 è frutto di una rete di collaborazioni che coinvolge istituzioni, associazioni, volontari e imprese. “Voglio ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa edizione”, dichiara Paparelli. “Dalla Fondazione CARIT, senza cui Meet-In Piediluco non esisterebbe, ai volontari del Circolo che hanno lavorato instancabilmente, dai tecnici federali ai partner istituzionali. Meet-In Piediluco è un progetto collettivo, espressione di un territorio che crede nello sport come strumento di crescita”.
Verso il futuro
Con tre edizioni alle spalle, Meet-In Piediluco guarda al futuro con ambizione. I lavori di restyling del Centro Nautico Paolo D’Aloja, completati quest’anno, offrono infrastrutture all’avanguardia. Le nuove partnership internazionali aprono scenari di cooperazione inediti. La crescita del movimento paralimpico e l’attenzione alla terza età ampliano la platea dei praticanti. “Il nostro obiettivo per il 2026 è consolidare i risultati ottenuti e ampliare ulteriormente il programma”, anticipa Paparelli. “Vogliamo portare a Piediluco più camp internazionali, sviluppare progetti educativi con le scuole, creare un calendario di eventi distribuito su tutto l’anno. Piediluco deve diventare la Mecca del canottaggio, un luogo dove chiunque voglia remare trova le condizioni ideali per farlo”.
Meet-In Piediluco 2025 si chiude dunque non solo con un bilancio positivo, ma con la consapevolezza di aver costruito qualcosa di duraturo, capace di generare valore per lo sport, per il territorio e per le persone.







